Ry Cooder – The Long Riders - Original Sound Track (1980)

Ascoltando la colonna sonora del film “The Long Riders” possiamo capire ancora di più la bravura, non solo come musicista ma anche come ricercatore, di Ry Cooder.

Infatti il geniale chitarrista californiano con questo progetto – che si inserisce tra le uscite dei suoi album “Bop Till You Drop” e “Borderline” – ci porta in viaggio nel tempo, in quel Missouri di fine Guerra di Secessione e al cospetto di uno dei più popolari banditi che la pur breve storia americana ci ha fatto conoscere: Jesse James.

Grande merito dell’operazione va all’allora trentottenne regista Walter Hill che ha saputo imbastire uno dei più bei film western della storia del cinema, un po’ sulla scia di quel Sam Peckimpah che aveva sdoganato quei clichè cinematografici dove western era cowboy contro indiani.

La storia di questo film è di vita reale e la bravura di Hill fu anche quella di chiedere a Cooder di musicare questa pellicola cercando di renderla reale.

E – come invitare l’oca a bere – il buon Ry Cooder sfodera l’artiglieria pesante tanto da mettere quasi in ombra sia i fratelli James che gli Younger ma, anche, tutta l’agenzia Pinkerton regalandoci una vera perla di storia musicale.

Calcoliamo che siamo sul finire degli anni ’70 quando, ancora per molti, il west era da assoggettare alla musica country, al cowboy con la chitarra sulle spalle.

Nulla di più errato e Cooder lo sapeva molto bene, quindi ci ha indottrinati un po’ tutti su quelle che erano realmente le musiche della seconda metà dell’Ottocento negli USA, dove le forti influenze europee si facevano ancora sentire.

La storia di Jesse Woodson James (1847-1882) – terrore delle banche e delle ferrovie – è una delle più celebri, su di lui, suo fratello Frank e gli amici Jim, John e Bob Younger si è scritto e cantato parecchio. In merito a ciò consiglio l’interessante progetto del compositore inglese Paul Kennerley “The Legend Of Jesse James” che vedeva all’opera Levon Helm, Johnny Cash, Emmylou Harris e Charlie Daniels.

Walter Hill ce lo ha fatto conoscere come meglio non si poteva e Cooder ci ha deliziati con la sua musica, perfetta per l’occasione.

The Long Riders – Original Sound Track

Si parte con la title track, un chiaro omaggio ad uno degli artisti che hanno influenzato lo stile chitarristico di Cooder, Joseph Spence.

In “The Long Riders” iniziamo a conoscere alcuni dei compagni di viaggio del chitarrista losangelino in questo progetto, ad iniziare dagli amici Jim Dickinson e David Lindley”.

Il fiddle old-time di Tom Sauber accompagna la voce di Mitch Greenhill mentre il contrabbassista dei Bluegrass Cardinals Bill Bryson si cimenta al banjo nella bellissima “I’m A Good Old Rebel”, vecchio brano che mostra tutto il risentimento e l’orgoglio confederato nei confronti dei nordisti del Generale Ulysses S. Grant.

Seneca Square Dance” ci porta in una delle feste danzanti dell’epoca con questo fiddle tune che vede protagonisti i violini di Lindley e Sauber, mentre Dickinson accompagna all’harmonium e Cooder al bajo sexto.

Archie’s Funeral (Hold To God’s Unchanging Hand)” è uno dei capolavori chitarristici ai quali Ry Cooder ci ha abituati con la sua irripetibile slide guitar.

I Always Knew That You Were The One” è una perla, regalo di Lindley che ci porta perfettamente alle atmosfere reali di quegli anni prima di imbatterci nel traditional “Rally ‘Round The Flag”, e qui siamo a casa del Cooder dei primi album di inizio anni Settanta, vedi “Into The Purple Valley“, che si porta via la prima facciata.

Il tempo di voltare il vinile e la voce di Jim Keach (l’attore che interpreta magistralmente Jesse James) ci introduce a “Wildwood Boys”, scritta da Cooder e Dickinson mentre la seguente struggente “Better Things To Think About” è del solo Cooder anche se sembra uscita dai XIX Secolo.

Dopo un breve e mesto monologo di Harry Carey Jr. si torna in sala da ballo con “Cole Younger Polka” dalla penna Lindley/Cooder seguita a ruota da “Excape From Northfield”, con tutta la drammaticità del momento.

Leaving Missouri” vede ancora Cooder e Lindley duettare come solo loro sanno fare prima della chiusura in pompa magna con “Jesse James”, la ballata senza tempo incisa per la prima volta da Bentley Ball nel 1919 e che ci saluta.

“The Long Riders” non è solo una colonna sonora di un film, è un album di Ry Cooder di quelli che abbiamo adorato e che ci hanno fatto amare quell’America dei perdenti e dei reietti.

[Antonio Boschi]


Ry Cooder The Long Riders cover album


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